La storia dell'antisemitismo - definita come "azione ostile" o discriminazione rivolta contro gli ebrei in quanto gruppo religioso o etnico - risale a molti secoli addietro; l'antisemitismo è stato anche definito come "l'odio più lungo"[1]. Lo studioso Jerome A. Chanes identifica sei fasi nello sviluppo storico dell'antisemitismo:
Chanes suggerisce che queste sei tappe potrebbero essere raggruppate in tre categorie: antisemitismo antico (nella sua natura principalmente etnico); antisemitismo cristiano religioso e antisemitismo razziale del XIX-XX secolo[2].
Nella pratica risulta difficoltoso differenziare l'antisemitismo dal maltrattamento generale dei popoli e nazioni sottomessi da parte di altre nazioni prima della storia romana ma, a partire dall'adozione universale del cristianesimo in Europa l'antisemitismo è senza dubbio presente.
Anche il mondo islamico ha visto storicamente gli ebrei come essenzialmente degli estranei.
L'arrivo della rivoluzione scientifica prima e della rivoluzione industriale poi nell'Europa del XIX secolo eresse una - del tutto nuova - manifestazione di antisemitismo, fondata tanto sulla razza quanto sulla religione, culminando negli orrori dei campi di sterminio nazisti durante la seconda guerra mondiale.
La formazione dello Stato d'Israele nel 1948 ha contribuito a creare nuove tensioni antisioniste in tutto il Medio Oriente.
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